Toccava alla Cassazione pronunciare la frase più straziante ma inappellabile:

P capitare che diritto e giustizia vadano in direzioni contrapposte, i giudici non hanno alternativa, devono seguire il diritto”.

Ma chi decide cos’è il diritto e quali limitazioni debba avere, è la politica. Ed è la politica, da sempre, che scrive norme che lasciano al solo benestante con una torma di avvocati l’impunità da prescrizione.

È la politica che non scrive. Siamo noi che non pretendiamo, attraverso il voto, una normativa più semplice; siamo noi che non pretendiamo che la prescrizione non si possa applicare ai processi dopo il rinvio a giudizio, la sentenza di primo grado, o quella di secondo. Ma in uno stato di diritto, il Diritto è dello Stato.

Abbiamo visto il capo di un governo governare un ventennio esclusivamente per creare quanti più ostacoli possibili alla giustizia tramite il diritto. Continuiamo a vedere uno Stato che tratta riforme e diritto con un suo sodale arrivato al quarto rinvio a giudizio. E sarà, ovviamente, innocente fino a sentenza definitiva. Come l’Eternit.