Una donna parla al cellulare di fronte alla sua abitazione, lo sguardo perso nel vuoto, una mano sui fianchi. La foto di John Moore per Getty Images racconta che quella donna sta aspettando gli uomini che verranno a portare via un morto dalla sua casa a Monrovia, capitale della Liberia, provincia di Ebola. Non l’unica, ma una delle foto che rende meglio l’idea di cosa succede nella regione africana maggiormente colpita dall’epidemia, soprattutto perché fa capire la natura e i veicoli di contagio di ebola: una donna in attesa con i piedi che affondano nell’acqua fangosa, la stessa acqua dalla quale emergono la sua casa poggiata sopra una struttura di palafitte con le pareti di lamiera ondulata, quattro copertoni usati conducono alla porta, ma non è comunque possibile evitare il contatto con l’acqua per raggiungerla. E l’acqua non è solo fiume, o laguna, o palude. È soprattutto fogna a cielo aperto.
Nella patria di Ebola
Scritto da: Giacomo
Onestamente non ho ancora capito cosa farò da grande, al momento mi occupo con un certo successo di marketing digitale e social media per campagne elettorali ed eventi turistici locali e di nicchia; di amare il calcio discretamente - se 0 è tanto e 1 vale immensamente, io vado di peso per il 6½ -, di essere juventino, e, a rischio querela quando dico che i Led Zeppelin sono stati la miglior rock band del millennio. Ho scritto anche qualche libro, li trovate tutti sullo shop, quel pulsantino in alto a destra vicino al logo.
Quasi dimenticavo: il mio nome completo è Giacomo Lagona, ma solo perché so che ci tenete.
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