Eludo per una volta la mia personale promessa di non scrivere di politica, ma lo faccio per una buona causa.

Il bel risultato elettorale in ER mi permette di essere nuovamente felice per il centrosinistra, ma soprattutto mi permette di parlare di una ragazza, che, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, potrebbe diventare il punto di snodo tra la sinistra che si guarda ancora l’ombelico e la sinistra che parla in faccia alle persone.
Elly Schlein.

Elly, politicamente, è nata con #occupyPd – ve lo ricordate occupyPd? Era quel movimento che voleva scalare inutilmente il Pd al tempo di Bersani segretario, poi morto nell’arco di una settimana – e, dando il suo sostegno a Civati quando si candidò per la segreteria (contro Renzi e Cuperlo), venne eletta in Europa nel 2014 per i soliti giochini tutti interni al Pd. E qui sta l’eccezione che conferma la regola. Elly ha lavorato benissimo in Commissione Europea: si è occupata di diritti civili, di diritti delle donne, di finanziamenti europei ai paesi in via di sviluppo, tra le altre cose (qui tutta la sua attività parlamentare).

Lasciato il Pd e passata a Possibile (di Civati, manco a dirlo), quando è arrivato il momento di fare le liste per le europee del 2019 ha deciso di non candidarsi perché non c’erano i presupposti per un progetto comune con i Verdi e la sinistra ambientalista (lasciamo perdere, i soliti giochini che conosciamo benissimo).

Elly Schlein

Elly Schlein però non ha mollato (ovvio!) e si è candidata alle regionali emiliane con “Emilia-Romagna Coraggiosa” a sostegno di Bonaccini del Pd (vedi che alla fine tutto torna?)
Il resto è storia: oltre 22mila preferenze e candidata più votata in regione.

Cosa voglio dire… Voglio dire che, forse, è arrivato il momento di credere nelle persone che ancora riescono a parlare con la gente, dire le cose come stanno senza paura di fare figuracce. Perché in politica, si sa, la figuraccia è normale come l’acqua. Elly, a naso, è una di quelle che varrebbe la pena spendere i classici due centesimi e sperare che non la inghiotta il pescecane di turno. Ma se le diamo una mano, anche solo facendole sentire tutto il nostro apprezzamento, il pescecane gira a largo e lei riuscirà a far tana. E la tana, oh, è il mare magnum democratico.

Io continuerò a seguire il suo cammino e la sosterrò quando ne varrà la pena. E fossi in voi farei lo stesso.

Comunque, basta scrivere che con 37 di febbre rischio il coma. Adieu!