Dal 20 aprile al 6 maggio tornano le Invasioni Digitali: la comunicazione digitale applicata ai beni culturali e divulgata senza nessun confine geografico tramite internet e i social media

Le ID, in pratica, consentono la condivisione e la divulgazione del nostro patrimonio culturale in modalità open, ossia aperto al mondo perché si basa sulla valorizzazione dal basso della cultura artistica attraverso la creazione e la condivisione di immagini, testi e filmati prodotti dagli utenti che diventano narratori dei percorsi visitati, perché Internet è il modo migliore per gestire, conservare, tutelare, comunicare e valorizzare le nostre risorse artistiche.

In sostanza, le Invasioni Digitali servono a diffondere la cultura digitale e l’utilizzo delle nuove tecnologie, per formare e sensibilizzare le istituzioni di settore realizzando progetti innovativi di promozione e diffusione del nostro incredibile patrimonio culturale.

Insomma, oggi che siamo “drogati” da internet e dagli strumenti social, dovrebbe essere semplice comprendere quanto siano indispensabili per avvicinarci all’arte, rendendola più fruibile e soprattutto una formula perfetta di interscambio con il pubblico di qualunque età: quando l’arte diventa conoscenza è imprescindibile condividerla con tutti.

L’edizione 2018, la sesta a livello nazionale, è partita ieri, venerdì 20 aprile, e andrà avanti fino al 6 maggio con oltre duecento eventi e invasioni di ogni forma e tipo (su invasionidigitali.it il calendario completo).

Se a livello nazionale questa sarà la sesta edizione, il 1 maggio sarà la terza edizione delle #InvasioniCordenons. Nell’edizione 2018 – dopo il Makò, i monumenti, le chiese e il campanile visitati gli anni scorsi – vi porteremo a visitare Villa Badini Pasqualini, una delle dimore seicentesche più importanti e famose di Cordenons, la cui storia verrà raccontata dai nostri Tito Pasqualis e Gino Argentin.

Oltre alla villa invaderemo la Croce del Vinchiaruzzo (Crous del Vinciarus, in folpo), storico crocevia tra la Serenissima, a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, e il regno di Napoleone, dove la leggenda narra di una battaglia epica e di tantissimi misteri non ancora svelati (ma che il nostro Mario Ongaro ne renderà pubblici alcuni “passaggi”).

Insomma, capite quanta storia e quanta cultura ruota attorno a Cordenons?

Siete tutti invitati, ma se vi registrate gratis a questo link ci fate un favore per l’organizzazione :-)