Strano però che con la rielezione di Orban e il gran risultato degli antisemiti di Jobbik, l’Europa continui a far finta di nulla di fronte alla particolarissima democrazia ungherese. È strano perché i neo governanti d’Ungheria sono gli eredi delle Croci Frecciate, quelli che contribuirono allo sterminio di 570mila ebrei. I nemici di Perlasca, per intenderci. Certo, sono passati così tanti anni ormai…

Forse perché Orban siede regolarmente nei consigli continentali ed è un alleato di pregio del PPE alle prossime elezioni per Strasburgo? È una domanda retorica, ovviamente, visto che è la pura realtà. Eppure…

Eppure è un pericoloso populista, uno di quelli contro cui ci mettono in guardia ogni giorno. Ha messo la mordacchia ai giudici, ha semi cancellato la libertà di stampa, ha cancellato l’indipendenza della banca centrale e si rifiuta perfino di entrare nell’euro. Non contento distribuisce passaporti ungheresi ai magiari rimasti in Slovacchia o Romania, come Putin ai russi di Crimea. E però nessuno parla di sanzioni. Come mai? Che c’entrino magari le fabbriche di Mercedes e Audi, o magari la Mapei di Squinzi? Eh già, magari. E magari l’Ungheria non è che il Grand Budapest di Anderson.