Gli oscuri invisibili

Io sono uno di quelli che dieci anni fa ha dato una mano a fondare il Partito Democratico, uno di quelli che ha cercato di tenere in vita il proprio piccolo circolo trattenendo nel Pd tanta brava gente che negli anni si era smarrita dopo aver constatato che i “fuoriclasse delle quote” l'avevano soggiogato. Poi due anni fa anch'io ho mollato. Ho mollato perché mi sentivo perseguitato da chi, sfruttando la disfatta elettorale di Bersani e Renzi, ha trovato l'ennesimo carro da guidare. A quel punto la domanda che mi sono posto è stata: a che serve continuare?

Di |2019-01-10T09:54:21+01:0010 Gennaio 2019|Categorie: Politically (in)correct|Tag: , , , , |0 Commenti

La fine del sogno

Sulla crisi del Pd si è detto di tutto e tutti ci siamo fatti un'idea più o meno realistica di come andrà a finire tra qualche mese. Eppure, dopo aver ascoltato tutte le parti in causa come un bravo giudice, nessuno ha il coraggio di essere ottimista sul futuro del Partito Democratico. Perché, in fondo, ci vergogniamo di come “sta al mondo” questo partito: dieci anni di lacerazioni continue, che cerchi di insabbiare nei meandri ancestrali della mente, ti fanno dimenticare dei dieci anni di sconfitte brucianti e di vittorie da incorniciare

Di parola

Quando Sally Yates fu nominata vice procuratrice, nel 2015, durante le audizioni al Congresso per la ratifica della nomina, il senatore Jeff Sessions - quello che tra poco diventerà il procuratore di Donald Trump - le fece una domanda ben precisa: “Crede che il procuratore generale abbia il dovere di dire no al presidente, se il presidente chiede qualcosa di illegale?”

Di |2018-11-22T10:58:29+01:004 Febbraio 2017|Categorie: Politically (in)correct|Tag: , , , , |0 Commenti

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