Gli oscuri invisibili

Io sono uno di quelli che dieci anni fa ha dato una mano a fondare il Partito Democratico, uno di quelli che ha cercato di tenere in vita il proprio piccolo circolo trattenendo nel Pd tanta brava gente che negli anni si era smarrita dopo aver constatato che i “fuoriclasse delle quote” l'avevano soggiogato. Poi due anni fa anch'io ho mollato. Ho mollato perché mi sentivo perseguitato da chi, sfruttando la disfatta elettorale di Bersani e Renzi, ha trovato l'ennesimo carro da guidare. A quel punto la domanda che mi sono posto è stata: a che serve continuare?

Di |2019-01-10T09:54:21+01:0010 Gennaio 2019|Categorie: Politically (in)correct|Tag: , , , , |0 Commenti

Suicidio assistito

Marco Minniti si candida alla segreteria del Pd in un'intervista a Repubblica; meno di tre settimane dopo, ritira la sua candidatura in un'altra intervista a Repubblica. Ad oggi, dunque, i candidati alla segreteria rimangono Zingaretti, Martina, Boccia, Corallo, Saladino e Damiano. A Repubblica rimangono ancora sei giorni per bruciare un altro candidato

Di Maio, uno di noi

Ieri abbiamo saputo dalle Iene che il padre di Luigi Di Maio pagava in nero i suoi dipendenti per risparmiare tasse e contributi e chiedeva ai dipendenti che si facevano male di non denunciare l'incidente all'Inail per non passare guai. Vero o falso che sia, non è giusto che la colpa dei padri ricada sui figli

Di |2018-11-26T18:46:24+01:0026 Novembre 2018|Categorie: Politically (in)correct|Tag: , , , , |0 Commenti

I programmi elettorali e le liste dei candidati per le elezioni del 4 marzo

Cosa promettono di fare il Partito Democratico di Renzi, Liberi e Uguali di Pietro Grasso, il centrodestra di Berlusconi e Salvini, il Movimento 5 Stelle di Di Maio nei loro programmi elettorali. Ovviamente queste promesse prendetele con le pinze: solo una parte di queste “intenzioni” verranno soddisfatte, il resto cadrà nel dimenticatoio della politica

Un’altra campagna elettorale

Una campagna elettorale che funziona non può che partire dai temi principali del paese. Non dai temi del candidato, sia chiaro; e nemmeno dalle proposte o dalle promesse dello schieramento politico. Deve partire dai fabbisogni del Paese - declinandoli sia in positivo che in negativo - risolvendoli.

Una forza tranquilla

La politica di questi tempi possiamo definirla come l'abominevole uomo dei social: si esaspera il proprio profilo, la propria immagine pubblica, la propria esperienza istituzionale; si dopano i programmi e la propaganda; si radicalizzano le differenze e ci si scontra nei confronti senza cercare la via del dibattito civile. In campagna elettorale tutto questo ormai è normale, quasi fisiologico potremmo dire. Ma stavolta il campo dell'esame ha assunto tratti quasi irreali per la ricerca assoluta del colpo ad effetto che metta definitivamente ko l'avversario

La fine del sogno

Sulla crisi del Pd si è detto di tutto e tutti ci siamo fatti un'idea più o meno realistica di come andrà a finire tra qualche mese. Eppure, dopo aver ascoltato tutte le parti in causa come un bravo giudice, nessuno ha il coraggio di essere ottimista sul futuro del Partito Democratico. Perché, in fondo, ci vergogniamo di come “sta al mondo” questo partito: dieci anni di lacerazioni continue, che cerchi di insabbiare nei meandri ancestrali della mente, ti fanno dimenticare dei dieci anni di sconfitte brucianti e di vittorie da incorniciare

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