Questa notte in Ohio c’è stato il primo confronto tra i candidati alle primarie repubblicane. Teatro del confronto la Quicken Loans Arena di Cleveland, in Ohio. A scendere in campo i dieci principali candidati del Grand Old Party scelti in base ai risultati dei sondaggi ed annunciati da Fox News (gli altri sette hanno avuto i loro 15 minuti di celebrità nella tarda serata di ieri, ora italiana): Jeb Bush, figlio e fratello di ex presidenti degli Stati Uniti; Il governatore del Wisconsin Scott Walker; Mike Huckabee, ex governatore dell’Arkansas; Ben Carson, medico, unico candidato nero dei repubblicani e unico non politico; Ted Cruz, deputato e candidato dei Tea Party; Rand Paul, senatore nel Kentucky e figlio di Ron, candidato alle primarie del GOP nel 2012; Marco Rubio, senatore della Florida, latinos e il più giovane tra i candidati a queste primarie repubblicane; Chris Christie, governatore del New Jersey molto creativo fino a due anni fa; John Kasich è il governatore dell’Ohio che giocava in casa.
Al centro del palco, come sempre, il candidato più forte secondo i sondaggi di Fox: il miliardario eccentrico Donald Trump.
La domanda più interessante – ma non la più importante, of course – è stata la seguente:
Siete disposti a impegnarvi già oggi a sostenere il vincitore delle primarie del partito, chiunque esso sia, e non candidarvi alle elezioni da indipendente? Chi è contrario alzi la mano.
Un solo candidato ha alzato la mano: Donald Trump.
L’intelligente mossa di Trump gli permette di distinguersi dagli altri candidati – per lui inadeguati e incapaci – e gli dà una comoda via d’uscita per quando vorrà ritirarsi dalle elezioni (perché lo farà, non è diventato miliardario perché stupido). Probabilmente si tirerà fuori sin dalle primarie, però minaccerà di candidarsi da indipendente, libero dai vincoli e dalle regole imposte dal partito repubblicano.
Qui sotto l’integrale del confronto
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